L’arte di scrivere male (per poi scrivere meglio)

«La prima stesura di qualsiasi cosa è merda», dice Ernest Hemingway. E Jennifer Egan conferma: «Puoi scrivere con regolarità solo se sei disposta a scrivere male». In questo «manuale di scrittura che parla poco di scrittura», Francesco Trento ci insegna a liberarci dalla mistica del talento, sostenendo che con l’allenamento, la perseveranza di scrivere ogni giorno qualcosa, leggendo, studiando, tutti possono diventare scrittori migliori. Per quanto ci sia sicuramente della verità in quello che scrive sul talento, sulla pazienza, sul perseverare e darci tanto tempo per realizzare un progetto che in questo caso è un libro ma è applicabile su qualsiasi cosa, ho avuto qualche vibrazione fastidiosa su quella retorica di alcuni motivatori del “se vuoi, puoi”. Esempi non proprio realistici di storie di successo che possono essere sì di ispirazione, ma la verità è che niente ti garantisce che le cose vadano come vorresti. Quello su cui mi fermerei e che mi prendo di questo libro, non è tanto la quasi garanzia di un farcela se non ti fermi mai ma la certezza che con un metodo giusto per noi, con una buona organizzazione e con una dose importante di sforzo iniziale, riconoscendo le nostre scuse, quello che ci raccontiamo per non cambiare, allora in moto qualcosa si mette e i cambiamenti arrivano, se non fosse anche solo quella di scrivere male per poi scrivere meglio e forse anche bene.
Un libro carino e scorrevole per chi aspira a scrivere per professione ma anche a chi vuole impegnarsi a portare avanti quel progetto che alla fine resta sempre bloccato per qualche motivo.


Titolo: L’arte di scrivere male (per poi scrivere meglio)

Autore: Francesco Trento

Edizioni: Tlon

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Laureata in filosofia, giornalista pubblicista, podcaster, formatrice, amo i gatti, i libri e viaggiare.
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