Questo romanzo l’ho letteralmente divorato.
Pur essendo un libro di oltre settecento pagine sono riuscita a finirlo in poche settimane e la sensazione è stata di una totale immersione in anni e luoghi che non mi appartengono ma che in qualche modo ho “vissuto” attraverso film, serie tv, documentari degli anni ’80 in California, Los Angeles.
Il protagonista è l’autore stesso Bret Easton Ellis che ricorda i suoi 17 anni nel 1981 tra feste in piscina, amori promiscui, macchine di lusso, droghe e alcol.
La storia inizia nel settembre del 1981 quando arriva Robert Mallory, un nuovo compagno di scuola che irromperà nelle dinamiche del gruppo di amici di Bret, che si conoscono da sempre, in contemporanea ad una serie di sparizioni e di omicidi di ragazzi ad opera di un serial killer soprannominato il Pescatore a strascico.
Quello che riesce a fare Ellis è qualcosa di incredibile: unisce la sua storia reale a quella inventata dove non sai mai cosa corrisponda a verità e cosa no. Questa sensazione riesce ad accompagnarti e a raggiungere più livelli nella storia, dove non si capisce chiaramente se quello che il protagonista vede, pensa e deduce sia la realtà oppure qualcosa prodotto dalla sua mente, facendoti entrare in questo vortice di dubbio e provando un’immedesimazione travolgente pur non avendo (nel mio caso) assolutamente nulla in comune con la sua vita o con il suo modo di pensare.
Pur essendo un autore molto acclamato, non avevo mai letto nulla di suo, al massimo avevo forse visto visto tanti anni fa il film American Psyco, tratto dal suo libro omonimo.
Di fronte a una scrittura come la sua, Ellis è riuscito a ricordarmi quanto eccellente possano essere le doti di un autore estremamente dotato, lasciandomi senza fiato più volte: erano anni che non venivo rapita già dalle prime righe da un incipit così strepitoso, che mi ha fatto nascere subito aspettative molto alte che non sono state affatto deluse.
Il finale mi ha lasciata spaesata rispetto al resto della storia, con un misto di sensazione di inquietudine e dubbio, forse perché sfinita dagli ultimi capitoli dove pensavo di stare arrivando a toccare una verità che alla fine non è arrivata totalmente.
Questa sensazione di non essere in grado di distinguere la realtà dalla finzione è la stessa che proviamo nei confronti del protagonista stesso.
Sentirsela addosso credo sia stato una degli effetti, probabilmente voluti dall’autore, che ho trovato più geniale e inquietante allo stesso tempo, in un finale che rimarrà nella mia testa, sicuramente ancora a lungo.
Titolo: Le schegge
Autore: Bret Easton Ellis
Editore: Einaudi