Le solite riflessioni di fine anno

Il prossimo anno vorrei essere più preparata, fare le cose in tempo e non ritrovarmi all’ultimo a scrivere per il giorno stesso.

Già parto con un proposito per l’anno nuovo senza neanche aver pensato di fare propositi per l’anno nuovo.

Sfogliando la mia agenda per tentare di recuperare un po’ di bei ricordi di quest’anno vedo scritte solo cose di lavoro e già questo mi fa pensare che nella mia agenda il prossimo anno vorrei vedere segnate non solo cose di lavoro.

È vero che non è stato solo quello ma è vero anche che ha una certa simbologia vedere scritte solo cose di lavoro perché poi la percezione in effetti è quella: lavoriamo troppo e non abbiamo il tempo di goderci altri momenti.

Perché poi il tempo libero c’è ma delle volte sono talmente sfinita che non sono nemmeno me al 100% in questi momenti di pace.

Quindi per il prossimo anno l’idea è organizzarsi meglio per vivere meglio.

Quest’anno ne sono successe di cose importanti che hanno impattato più o meno gravemente nella vita di tutti.

Nella mia sono arrivate senza un apparente nesso causa-effetto ma sicuramente tanti comportamenti intorno a me sono anche delle conseguenze di questi fatti.

Se dovessi visivamente descrivere il mio anno lo racconterei come un terreno dove ho piantato un sacco di semini e dove qualcosa è già cominciato a germogliare, qualche pianta sta morendo, alcune si sono seccate in alcuni punti ma sto cercando di farle stare meglio, altre stanno bene non grazie a me ma perché sono forti di loro e anzi spesso danno a me il sostegno nei momenti di fragilità.

Di alcune piante mi sono stancata ma danno ancora frutti importanti per sopravvivere e quindi bisogna curarle.

Quest’anno è stato un anno pazzesco per certi versi che se ci penso bene dico: ma davvero è passato solo un anno?

Questo mi dà la sensazione di non averlo completamente sprecato anche se necessariamente ho alcune mancanze che sento più forti di altre.

Non userò questo spazio per elencare i miei buoni propositi (per fortuna, sospirerà qualcuno)ma per mettere a fuoco persone, attività, desideri, intenti sui quali vale la pena investire quel poco tempo che abbiamo.

Non voglio cedere alla tentazione di fare la lista dei buoni o dei cattivi perché tanto so bene che la verità non è mai così netta, almeno non sempre ma di certo se con alcune situazioni o persone non si trova la forza di investire, di fare quel passo per chiedere “cosa è successo?” evidentemente qualcosa si è spento e probabilmente doveva andare così.

Delle volte delle piante sembrano morte e poi all’improvviso rinvigoriscono.

È abbastanza raro ma a volte succede.

Di certo non starò lì a rianimare qualcosa che sembra senza speranza, accoglierò eventualmente la sorpresa di vedere una foglia rinascere ancora.

Questi ultimi giorni del 2022 li passerò a seminare e spero che già nei prossimi articoli del 2023 ci sarà qualcuno dei suoi frutti.

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Laureata in filosofia, giornalista pubblicista, podcaster, formatrice, amo i gatti, i libri e viaggiare.
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