L’esigenza di leggere questo libro è nata quando ho realizzato che in tutti gli anni universitari a studiare filosofia non c’è stato un solo esame destinato alla filosofie femministe.
Ma come è possibile? Io che ero convinta di aver scelto la facoltà più libera, che mi avrebbe permesso di imparare a pensare senza condizionamenti mi sono ritrovata a constatare che la vera libertà va costruita da soli e che il sapere deve essere messo sempre in discussione.
Dentro questo libro ho finalmente avuto un primo approccio antologico al pensiero femminista che si pone volutamente come alternativa alla tradizione filosofica, senza più “complessi di inferiorità o di superiorità” ma come “soggetto di confronto paritario, tra eguali, all’interno di quella tradizione”. (cit. F. Restaino).
Il femminismo non può essere considerato qualcosa di unico e unitario ed in questo libro si ha una parziale visuale dell’insieme di posizioni, spesso radicalmente distanti, di filosofie che si sono sviluppate e diversificate nel corso del tempo.
Dal 1792 con l’opera di Mary Wollstonecraft “Rivendicazione dei diritti della donna” passando alle lotte per ottenere l’uguaglianza fino alla necessità di rivendicare la differenza sessuale nel secondo femminismo. Il moltiplicarsi dei pensieri femministi dagli anni 70 non è bastato ancora oggi ad ottenere non solo una effettiva parità di diritti ma neanche una soddisfacente risposta della filosofia alla richiesta di dialogo.
Le filosofie femministe hanno molto da dire sulla complessità dell’essere, sulle divisioni sessuali del lavoro, sia produttivo che riproduttivo, sulle differenze e suddivisioni, sulle costruzioni del genere che costringono uomini e donne all’interno di gabbie che limitano l’espressione umana, sui falsi miti della “cura” e della “autorità”, su privilegi e interiorizzazioni.
Una raccolta preziosa che mi ha permesso di guardare anche altrove e ripensare alcune filosofie classiche con consapevolezze diverse.
Titolo: Le filosofie femministe
Autori: Adriana Cavarero, Franco Restaino
Editore: Bruno Mondadori
