Rinata

È difficile dire se Susan Sontag sarebbe stata d’accordo nel pubblicare i suoi diari e taccuini.

Rinata, è il primo dei tre volumi dei diari e appunti, che l’autrice inizia a scrivere a 14 anni in modo stupefacente e si conclude a 30 anni, a New York, quando comincia a essere pubblicata.

Nonostante i dubbi, il figlio David Rieff ha deciso di pubblicarli lo stesso condividendo nell’introduzione le sue perplessità ed io non posso che esserne grata.

Leggere questo libro è stato come trovare un diario personale a volte poco chiaro ma estremamente prezioso.

Il “bisogno” intellettuale è simile al “bisogno” sessuale, scrive Susan Sontag nell’ultima pagina, racchiudendo molto bene quell’animo conflittuale che viene fuori dai suoi appunti, pensieri, resoconti, liste di libri, frasi della sua vita che troviamo in questo libro.

Bisogno intellettuale e bisogno sessuale sono due aspetti che la giovane Susan non sa ancora come fondere e in questi scritti si assiste alla scoperta della sua omosessualità, conosciamo qualcosa delle sue relazioni, dei suoi stati d’animo, dei suoi dolori, le scoperte del vivere in questo sentire così spesso contraddittorio e irrisolto.

Capire Susan Sontag può non essere semplice, per lei la comprensione non può che essere intellettuale, un’intellettualità intrisa di sessualità e in queste pagine quello che arriva forte è questa sua sessualizzazione di ogni aspetto intellettivo, che la porta necessariamente ad afferrare le cose talmente intensamente da restarne ferita, segnata. Questo intreccio fa sì che pagine dedicate all’orgasmo si trasformino in un perfetto esercizio di stile nel comprendere come l’attività letteraria, la difficoltà dello scrivere per cercare la forma giusta, sia una continua lotta fatta di sconfitte, piccole soddisfazioni, tentativi, fino a raggiungere vette di piacere da goderne con l’intelletto.

Quando scopre di “avere tendenze lesbiche”, scrive, capisce che l’omosessualità non è solo un fatto fisico, bensì un fatto mentale: “la mia mente è dominata da spasmi di desiderio incontrollabile”.

“Quanta parte dell’omosessualità è narcisismo?”

Scrivere è la ricerca d’identità, non per scoprirla, bensì per produrla, per generarla, per partorirla.

Non si arriverà mai ad un momento in questo libro di estasi, di comprensione, di risolto, di quiete eppure c’è tanta bellezza, tanta vita, tanta intelligenza.

Com’è stato scritto, il diario può essere considerato come il primo libro di Susan Sontag, “la storia di una donna che lotta con la propria consapevolezza” e del suo desiderio di essere circondata dalla letteratura e dalla cultura.

Un libro che consiglio a chi vuole entrare nella mente di una donna che si sta creando, senza avere alcuna ambizione a mettere la parola fine alla sua scoperta.


Titolo: Rinata

Autrice: Susan Sontag

Edizioni: nottetempo

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Laureata in filosofia, giornalista pubblicista, podcaster, formatrice, amo i gatti, i libri e viaggiare.
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