Un anno dopo

Questa settimana scrivo a ridosso del giorno che ho deciso di uscire -il martedì- sul mio blog.

Da poco ho iniziato a chiamarlo più blog che sito perché inizialmente l’idea era che questo spazio fosse qualcosa di più serio, più professionale, un punto di riferimento, un giorno-forse-chissà, per quello che doveva riguardare il mio lavoro e poi certamente anche per tenere traccia e condividere le mie passioni.

Dopo 1 anno e 3 mesi credo di poter dire di non avere alcuna paura a chiamarlo blog, perché di fatto lo è a tutti gli effetti.

Andando a cercare cosa pubblicavo un anno fa ho scoperto che ero nelle Marche per lavoro e scrivevo probabilmente da qualche camera d’albergo un post dove raccontavo l’emozione per aver registrato la prima puntata del podcast che a breve compirà un anno.

Come dicevo a me stessa avevo altissime aspettative e mi fa sorridere adesso rileggerne alcune, tra cui quella che pensava che avrei imparato a fare editing e molte più cose tecniche.

La verità è che ci ho provato ma di fatto il tempo è stato davvero poco e non ci ho più messo mano.

Sicuramente so qualcosa di più rispetto ad un anno fa, ma la strada da fare è ancora molta.

Un anno che passa ha sempre tante facce: delle volte sembra essere volato, delle volte molto lontano, altre impossibile aver davvero fatto tutte quelle cose.

Quest’anno ne ho fatte davvero tante.

Avevo iniziato da poco a curare il mio sito e poi ho iniziato a registrare un podcast, poi mi sono messa a fare un corso di inglese due volte a settimana, ho dato le dimissioni dal lavoro, mi sono sposata, sono partita, sono tornata, ho salutato i vecchi colleghi, ho iniziato un nuovo lavoro, è passata un’altra estate, è arrivato l’autunno e puntualmente sono qui con questa sensazione di spaesamento, insofferenza e voglia di nuovi progetti, il bisogno di trovare pace e godermi la cose che ho costruito, lasciare andare quello che ho abbandonato e ricostruire un nuovo equilibrio che aiuti a dare un ritmo ad ogni giorno.

Un senso manco ci provo più, quello arriva a momenti, come la felicità.

C’è una frase però che rispetto a quello che scrivevo lo scorso anno ancora mi suona perfetta.

Rimetto le cuffie e ascolto ancora una volta quella canzone:

Va’ dove ti esplode il cuore, va’ dove il esplode il cuore
Un giorno ci toccherà morire ma tutti gli altri giorni no
Ma tutti gli altri giorni no

Magari questo ritmo arriverà più velocemente.

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Laureata in filosofia, giornalista pubblicista, podcaster, formatrice, amo i gatti, i libri e viaggiare.
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