NO significa NO

Ci sono alcuni argomenti che per quanto gravi, trovano sempre una importante percentuale di persone che tendono a voler spostare l’attenzione sulla presunta innocenza della persona che abusa piuttosto che sulla vittima.

Uno di questi argomenti è lo stupro e tutto quello che viene collegato al perché si possa arrivare ad un gesto simile.

Si vuole credere che chi violenta, uccide, abusa di qualcuno, sia necessariamente un mostro, un maniaco con dei tratti ben riconoscibili e sicuramente molto lontano dalle belle persone che frequentiamo e ci stanno accanto.

Per questo quando si parla di “cultura dello stupro” facendo riferimento anche a delle “semplici” battute tra amici, quelle “innocenti” chiacchiere da spogliatoio, che orsù, hanno fatto ridere tutti, c’è chi ci tiene a sottolineare che questo non significa che quelle parole porteranno a far stuprare qualcuno.

“Adesso state esagerando”

“Non si può più dire niente”

“Siamo tutti a rischio di violenza, anche a me possono rapinare per strada”

Potrei continuare all’infinito con tutte le contestazioni che vengono fatte sulla questione ma quello che dobbiamo fare se davvero ci interessa capire l’argomento e combattere anche solo la costante paura che le donne hanno di camminare da sole in un strada, è ascoltare e chiedersi che cosa facciamo davvero per combattere il sessismo nella nostra società.

Benedetta Lo Zito ha pubblicato con Eris Edizioni un breve libro, dove si possono trovare tutte le basi per davvero comprendere che cos’è la cultura dello stupro e come creare una cultura del consenso.

Questa piramide rappresenta molto chiaramente cosa intendiamo per “cultura dello stupro” ovvero

i comportamenti che sono, secondo l’opinione comune, meno “gravi”, e che sembrano per questo all’apparenza innocui: “le chiacchiere da spogliatoio, il “catcalling”, ecc. Salendo sulla piramide, iniziamo a incontrare violenze più “fisiche”, come le molestie, o evidenti, ad esempio l’image-base sexual abuse (quello che chiamavamo erroneamente “revenge porn”). Al vertice troviamo infine la violenza sessuale e il femminicidio.

L’altro argomento fondamentale di cui si parla nel libro è la necessità di costruire una cultura fondata sul consenso, sulla comunicazione e il rispetto reciproco, in cui nessuno debba imparare a difendersi ma dove non ci siano dubbi: “no” significa “no”, un silenzio significa “no”, e solamente “sì” significa “sì”.

Come farlo?

L’educazione sessuale dovrebbe essere uno strumento fondamentale durante la crescita ma nella nostra società ed in particolare quella italiana particolarmente sessuofoba, si fa in modo di opporsi tramite movimenti bigotti portando avanti inesistenti teorie come quella “gender”, privando i ragazzi di una corretta educazione sessuale ed affettiva e creando di fatto enormi danni a livello di salute mentale.

Oltretutto le alternative che i ragazzi e le ragazze vanno cercando per conoscere il sesso sono spesso il passaparola e il porno mainstream, dove vedono situazioni totalmente irreali, violente, senza avere una minima conoscenza di come funziona il loro corpo.

Il libro si conclude con il personale racconto di Benedetta in quanto Rape Survivor, un racconto estremamente doloroso e stranamente familiare ad ogni donna, anche se non vittima di una vera e propria violenza (che poi, cos’è davvero una violenza?)

Tutte noi abbiamo vissuto una qualche forma di stupro nella vita ed è percepito talmente “normale” che lo consideriamo quasi parte della nostra crescita, ed invece non è normale.

Pretendiamo solo di poter esistere, libere. Come qualsiasi altro essere umano. Di poter fare il possibile ogni giorno affinché le cose cambino e le ragazze di domani calpestino strade finalmente sicure. E vogliamo che lo facciano nella più totale autodeterminazione.

Questo libro è davvero per chiunque, perché la cultura basata sulla mascolinità tossica nuoce anche agli uomini, non è un caso se nel 77% dei casi di suicidio il genere sia maschile.

Leggiamolo, regaliamolo, diffondiamolo.

Buona lotta a tuttə!


Titolo: NO significa No

Autrice: Benedetta Lo Zito

Editore: Eris Edizioni

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Laureata in filosofia, giornalista pubblicista, podcaster, formatrice, amo i gatti, i libri e viaggiare.
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