È capitato a tutte di provare quella sensazione di malessere indefinito, come una mancanza sostanziale che ci rende insoddisfatte.
Un “problema senza nome” viene definito da Maura Gangitano e Andrea Colamedici in “Liberati della brava bambina” un libro dove viene alla luce la ragione di questo malessere: essere una donna.
E questo non vuol dire, come qualcuno le ha detto “che è complicata e incomprensibile, isterica e indomabile, intrattabile, uterina, permalosa, petulante. Significa, al contrario, che è parte di una storia di sottomissione, violenza, abuso, silenzio.
Anche se non l’ha vissuto in prima persona, porta dentro di sé la memoria di tutto quello che le altre donne hanno subìto nel corso della storia a causa del proprio bisogno di essere libere e realizzare se stesse”.
Una teoria interessante che va a trovare le sue radici attraverso otto storie di sottomissione e soprusi che spaziano dal mito alla contemporaneità e che vogliono spingere ogni donna in un percorso di scoperta delle origini del “problema senza nome” per affrontarlo e per comprendere che insieme agli altri, attraverso una reciproca comprensione tra generi, che ci si può finalmente liberare da questa prigionia patriarcale in cui l’uomo è rappresentato per istinto cacciatore, violento, colui che non può esprimere liberamente i propri stati d’animo (come piangere ad esempio), deve risolvere tutti i problemi, pagare sempre lui, saper aggiustare tutto, fare il primo passo con una donna, mentre lei deve essere calma, sottomessa, una brava bambina, poi una brava moglie ed infine madre.
Un libro da leggere per fiorire e sentirsi libere di scegliere per sé il ruolo che si vuole proprio perché la realizzazione personale è una faccenda unica e diversa per ognuna.
Sta a noi scoprirci, raccontarci e fiorire.
Titolo: Liberati della brava bambini
Autori: Maura Gancitano e Andrea Colamedici
Editore: Harper Collins
