Farsi male

Di solito sto alla larga dai libri di psicologia.

Non per snobismo, anzi, ne sono sempre stata molto attratta e spesso rimpiango di non averla scelta come materia universitaria, quando ormai tanti anni fa ero indecisa se iscrivermi a filosofia o psicologia.

Li evito per puro istinto di autoconservazione.

Ho il terrore di appassionarmi troppo e trasformarmi in una di quelle persone che si dichiarano patite della materia, leggono compulsivamente saggi sull’argomento, magari anche autori piuttosto discutibili come Raffaele Morelli (ecco il video in cui esce fuori la sua essenza), e poi iniziano a credere di aver capito tutto degli esseri umani. Quelle persone che ti psicanalizzano mentre parli, banalizzano esperienze complesse e vedono disturbi comportamentali ovunque.

Ecco, io preferisco continuare a essere una persona confusa, farmi delle idee e poi cambiarle, senza sentire il bisogno di appiccicare etichette alle persone.

Farsi male di Vittorio Lingiardi l’ho comprato lo stesso. La colpa è del mio podcast di libri preferito, Parlarne tra amici, dove Lingiardi era ospite.

Ascoltandolo parlare mi è stato chiaro quasi subito che non avevo davanti solo un professionista autorevole, ma anche un uomo profondamente innamorato del cinema, dei libri, della poesia. Uno sguardo che non usa la cultura come ornamento, ma come lente per attraversare il dolore, il desiderio, le contraddizioni. Sapere che questi riferimenti sono presenti anche nei suoi libri è stato il colpo di grazia: Farsi male ha superato tutta la pila di libri in attesa di essere letti ed è finito subito tra le mie mani.

Per chi non lo conoscesse, Vittorio Lingiardi è psichiatra e psicoanalista e insegna Psicologia dinamica e clinica alla Sapienza di Roma. Si occupa da anni di psicoterapia, disturbi di personalità e relazioni, lavorando proprio su quei territori di confine in cui il disagio non è mai solo individuale ma prende forma nei legami, nei ruoli, nelle dinamiche di potere.

Questo sguardo clinico ma mai disumanizzato lo ritroviamo anche in questo libro che parla di masochismo.

Lingiardi nell’introduzione ci spiega subito che siamo tutti masochisti, ma non allo stesso modo, e soprattutto non tutti in senso patologico.

L’obiettivo del libro non è diagnosticare, ma esplorare le diverse forme del masochismo, muovendosi nella zona di confine tra tratti di carattere più o meno accentuati e una vera e propria patologia. È proprio in questo spazio ambiguo che dinamiche comuni come la disponibilità verso l’altro, il bisogno di dipendere o il desiderio di essere approvati possono trasformarsi in sottomissione, obbedienza e aggressività passiva.

Lingiardi racconta di attraversare questo “arcipelago del masochismo” su due piani, uno clinico e uno artistico. Dal punto di vista clinico riconosce il farsi male nelle forme quotidiane che molti sperimentano: restare in relazioni sbagliate, aggrapparsi a ciò che è finito, riempire i vuoti con il dolore, sabotare i propri successi, esporsi inutilmente al pericolo, attribuirsi colpe non proprie o cercare punizioni dopo essersi concessi un piacere. Non un catalogo esaustivo del dolore umano, ma una chiave di lettura per interrogare alcune delle modalità più comuni con cui impariamo, spesso inconsapevolmente, a farci male.

Leggere Farsi Male è stato un continuo specchiarmi, rivedere me stessa e, insieme, tante persone che fanno parte della mia vita. Perché in fondo, in un modo o nell’altro, tutti troviamo strategie più o meno eleganti per farci del male. La voglia di regalarlo a molte persone è stata forte, come succede con quei libri che senti potrebbero fare bene. Mi sono fermata però, anche questo potrebbe essere l’inizio della trasformazione in quella persona che si sente esperta di psicologia di cui parlavo sopra, dunque mi limito a parlarne qui e a consigliarvi di leggerlo.

Riconoscere certi schemi, i nostri e quelli di chi ci è vicino, anche di chi amiamo, non serve a giudicare o a diagnosticare, ma a guardare con un po’ più di lucidità e forse di gentilezza il modo in cui stiamo al mondo.

Comprarlo ha senso se cerchi un libro di psicologia che non sembri un manuale di autoaiuto. Farsi Male è per chi vuole capire qualcosa in più di sé e degli altri senza sentirsi analizzato, per chi apprezza un pensiero complesso, attraversato dal cinema, dalla poesia e dalla vita quotidiana. Non è una lettura leggera, ma è una lettura che resta. E che lascia voglia di continuare a leggere Lingiardi.


Titolo: Farsi male. Variazioni sul masochismo

Autore: Vittorio Lingiardi

Edizioni: Einaudi

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Laureata in filosofia, giornalista pubblicista, podcaster, formatrice, amo i gatti, i libri e viaggiare.
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