Il robot selvaggio

“Gli animali hanno un comportamento talmente prevedibile, e seguono routine così rigide, che talvolta appaiono quasi… robotici. E a un certo punto mi è venuto da pensare che l’istinto degli animali sia qualcosa di simile a un programma di computer.
Grazie al loro istinto, gli animali fuggono il pericolo, costruiscono nidi, si tengono vicini ai famigliari e spesso agiscono senza pensare, come se fossero programmati per compiere azioni specifiche al tempo opportuno. Sorprendentemente, gli animali selvatici e i robot hanno alcune cose in comune.
Considerazioni di questo tipo hanno riempito la mia immaginazione per gran parte della mia vita. E poi, qualche anno fa, ho cominciato a scribacchiare qualcosa su un robot e qualche animale selvatico.
Non riuscivo a smettere di buttar giù schizzi di un robot sopra un albero. E ho cominciato a pormi strane domande. Come si sarebbe comportato un robot intelligente se si fosse ritrovato a vivere in un territorio selvaggio? (…)
Pian piano nella mia mente si stava formando l’immagine di un robot di nome Roz. Me la vedevo esplorare un’isola remota. Riuscivo a sentirla mentre comunicava con gli animali selvatici. La vedevo entrare a far parte di quella regione selvaggia. E dopo anni di questo immaginare e scribacchiare e schizzare ho capito di avere tutti gli elementi per scrivere una storia su un robot nella natura. Perciò mi sono chiuso in un capanno nei boschi, ho aperto un nuovo file e ho cominciato a lavorare al Robot selvaggio”.

Può un libro per bambinə far vedere quanto la bellezza possa finire in modo crudele senza lasciare dubbi sul fatto che ne sia valsa la pena?
Assolutamente sì.
Dai 9/10 anni.


Titolo: Il robot selvaggio

Autore: Peter Brown

Edizioni: Salani editore

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Laureata in filosofia, giornalista pubblicista, podcaster, formatrice, amo i gatti, i libri e viaggiare.
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