Erotica dei sentimenti

Un giovane uomo di provincia, Frédéric Moreau, giunge a Parigi e si innamora di una donna più grande di lui, Marie Arnoux, moglie di un editore che la tradisce senza il minimo scrupolo. Nel suo percorso di crescita, Frédéric ha un figlio da una donna che non ama, inizia una relazione clandestina con un’altra, impara a mentire, commette azioni opache e, qualunque cosa gli accada, non smette mai di pensare alla signora Arnoux.

In generale, nel corso degli anni scopre quanto possano essere miseri gli esseri umani, compreso lui stesso, e come le azioni di una persona spesso non siano all’altezza dei principi che dice di avere. Queste sono le vicende al centro di L’educazione sentimentale (1869) di Gustave Flaubert, il romanzo a cui spesso si fa riferimento quando si parla di questo tema.

Comincia così il primo capitolo di “Erotica dei sentimenti” di Maura Gancitano, mettendo subito in evidenza alcuni elementi importanti.

Nel corso dei secoli, grazie ai libri che abbiamo letto, siamo venuti a conoscenza di cosa significhi avere relazioni, insieme a tutti i prodotti culturali che si sono moltiplicati nei secoli: film, canzoni, serie tv, ecc.

Ovviamente l’esempio della nostra famiglia di origine ha un ruolo fondamentale, insieme a tutte le persone con le quali tessiamo relazioni. In sostanza, quello che viene fuori da tutte queste rappresentazioni ed esperienze è che l’educazione sentimentale (nostra come quella di Frédéric Moreau) non è un percorso semplice né lineare, fatto dal governo di sé o di emozioni sempre positive.

L’educazione sentimentale accade a prescindere e durante il suo percorso spesso non se ne capisce il senso e solo scontrandosi con la realtà e commettendo errori, si diventa adulti, accorgendosi di quanto tante idee romantiche siano state solo illusioni che non avevano a che fare con le pulsioni e i desideri che si sono manifestati e di cui non si era nemmeno consapevoli.

Frédéric Moreau va “alla cieca, cercando la realizzazione e la felicità (…) non riuscendo a capire come raggiungerle e cosa sia giusto fare”.

Non è esattamente quello che fa gran parte di noi?

“Sono un essere umano, niente di ciò ch’è umano mi è estraneo” scriveva Publio Terenzio Afro in una sua commedia del 165 a.C. ponendo la miseria umana dentro ogni persona e partendo da questo approccio un po’ pessimista, ci ispira a ripensare l’educazione sentimentale come una materia in cui accettiamo che “anche noi abbiamo la capacità di ferire gli altri, di provare dolore, di non riuscire a prevedere le conseguenze delle nostre azioni”.

Questo forse ci aiuta a smettere di vedere tutto ciò che riguarda la materia emotiva come qualcosa di controllabile, come anche molte scuole filosofiche antiche hanno tentato di fare, sublimando e trascendendo pulsioni ed emozioni.

Perché rinunciare alla confusione, alla paura e all’ignoto che la scoperta di sé e degli altri rappresentano? Non sono, tutto sommato, ciò che ci rende vivi?

Nel saggio Maura Gancitano ripercorre miti e storie di come l’idea di sentimento si è succeduta nei secoli, cercando di districarsi da quello che viene considerato come “naturale” o “culturale”.

Non possiamo fare finta che non esistano pulsioni, appetiti, impulsi che devono essere indagati e compresi, anche nel loro semplice funzionamento neuronale, dato che si parla nelle neuroscienze di “evidenze scientifiche legate al funzionamento del cervello e al suo rapporto con pulsioni, emozioni e sentimenti”.

Società diverse producono culture emozionali diverse e addirittura ogni strato sociale ha le sue regole emozionali.

Con estrema chiarezza e attingendo a numerosissime fonti, Gangitano si interroga su cosa sia l’educazione sentimentale, come dovrebbe avvenire, quali competenze bisogna stimolare, ponendo sempre moltissimi interrogativi sui quali farsi un opinione personale, basandosi su una varietà di racconti che ci permettano di conoscere le diversità delle rappresentazioni, senza le quali si rinuncerebbe alla complessità, creando stereotipi e distorsioni.

Qui sta la ragione per cui parliamo di educazione ai sentimenti, e non di insegnamento: educare viene dal latino educere e significa “tirare fuori”, “portare alla luce”. Non si tratta di indottrinare o promuovere un’ideologia, ma di favorire la fioritura della persona, rendendola consapevole di chi è, di cosa desidera e di come può interagire con il resto del mondo.

Perché l’eduzione sentimentale è così urgente ma allo stesso tempo fa così paura?

Perché “rimette in discussione prima di tutto noi calati nei nostri ruoli – di professionisti, genitori, educatori, amanti -, e in generale ci ricorda che siamo essere umani vulnerabili”.

Mettere in discussione credenze e stereotipi che solo apparentemente mettono tranquillità, è faticoso, piuttosto quindi ignoriamo o continuiamo a raccontarci storie che nella realtà molto spesso non sono vere.

Naturalmente non si può fare a meno anche di parlare di sessualità, altro argomento molto vasto che viene indagato ponendo, anche in questo caso, tanti punti di vista, facendo riferimento a tante tematiche senza mai essere superficiale.

Sessualità, pornografia, questione economica, celibi involontari e nostalgia del patriarcato fino a chiedersi se la monogamia sia naturale oppure no.

Tutti questi argomenti hanno chiaramente anche una valenza politica ed è per questo che oggi sembra essere così difficile introdurre una materia di cui l’urgenza è sotto gli occhi di tutti.

Si parla tanto di educazione sentimentale nelle scuole ma quello che è evidente è che il problema sia soprattutto un irrisolto degli adulti, ecco anche perché non si riesce a trovare una quadra.

Gli adulti di oggi spesso sono sprovvisti degli “strumenti” che dovrebbero trasmettere ai più giovani, non hanno alcuna “competenza romantica”, non possiedono il vocabolario per affrontare temi complessi, in molti casi sono loro stessi vittime di false credenze e antiscientifiche.

Come possiamo pensare che quindi questo compito possa essere dato alle “famiglie” quando probabilmente bisognerebbe pensare innanzi tutto a proporre l’educazione sentimentale agli adulti?

In ogni secondo siamo attraversati da forze, pensieri, energie, credenze, reazioni automatiche, stimoli di cui non siamo consapevoli. Non è colpa nostra tutto ciò che di più oscuro e irrisolto ci attraversa, dunque, ma se vogliamo vivere una vita buona insieme agli altri, una vita che possa essere chiamata vita, dobbiamo considerare che il governo di questa materia incandescente che sono i sentimenti è una nostra responsabilità.

E dunque dobbiamo prendercene cura.

Leggere questo libro è senza dubbio un primo passo.


Titolo: Erotica dei sentimenti

Autrice: Maura Gancitano

Edizioni: Einaudi

Avatar photo
Laureata in filosofia, giornalista pubblicista, podcaster, formatrice, amo i gatti, i libri e viaggiare.
Articolo creato 130

Inizia a scrivere il termine ricerca qua sopra e premi invio per iniziare la ricerca. Premi ESC per annullare.

Torna in alto